Solo due parole… magari una? vada per il solo sguardo…

In una grande città come Palermo è difficile far star zitto un muro.

I muri parlano e parlano in continuazione: “Vota Tizio”, “Vota Caio”, “Nuova fiat Punto vieni a provarla!”, “Latte Granarolo Alta Qualità”, “Mozzarelle Zappalà”, “OKKUPAZIONE 2004 LICEO SCIENTIFICO GALVANI” e via dicendo!

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L’unico modo per zittire un muro è mettere un cartello con scritto “Divieto di affissione”, ma anche in questo caso il muro parla e dice proprio… “Divieto di affissione”!

Considerando che noi “umani” parliamo in continuazione con un bla bla bla continuo, che motivo c’è di far parlare anche i muri? Perché per forza anche i muri devono dire qualcosa?

NON POSSONO FARE SILENZIO OGNI TANTO?

…e sì perché quando un muro ed una porta con una targhetta ti dicono “Oncologia Medica” e dietro quella porta, ad aspettare vedi decine di persone, e tra queste ce n’è anche una che conosci…

Quello è il momento in cui vorresti parlare dire “Che ci fa qui?” ma ti sembra troppo, perché hai paura della risposta. allora continui a ripeterti: “Gli devo dire qualcosa… devo. Magari due parole, sono troppe? Va bene allora magari una: un ciao, un eccomi… mi dispiace…”

Ogni parola ti sembra eccessiva. Speri quindi che non ti abbia visto. Ma ti ha visto e lo sai. E’ inutile che continui a far finta di niente.

I due sguardi ad un certo punto inevitabilmente si incrociano ed in quel momento e solo allora, scopri quanto uno sguardo possa essere più intenso di qualsiasi altra parola.

Sono sguardi tristi, brevi ma intensi, che in un secondo uniscono due anime.

Due anime zittite da un muro.

 

*** Il sugo della Storia ***

 

La vita è fatta di prove. Tra tutte le frasi banali non ne esiste una più vera e più ridondante di questa. Il silenzio, la tristezza davanti ad una situazione del genere è normale ed umano.

Ciò che non bisogna perdere mai è la speranza. La speranza che non finisce qui, che per quanto questa vita sia bella ed è bello viverla, siamo chiamati all’eternità.

La consapevolezza di essere stati salvati da un Dio che ci ama infinitamente e che ci vuole accanto a sé nella gioia e per l’eternità!

Cosa sono 10,20,50,60,100,150,200 anni di fronte all’eternità?

 

A questo punto qualcuno potrà dire: “Si, sei bravo a parlare, ma non è facile…”
… … … “lo so, non è affatto facile. Per nessuno…”

2 pensieri su “Solo due parole… magari una? vada per il solo sguardo…

  1. Ah sul fatto che non è facile siamo tutti d’accordissimo. Perchè comunque l’uomo più che a pensare all’eternità tende ad evitare il pensiero della morte il più possibile. Perchè convivere col costante pensiero del “prima o poi me ne andrò” è abbastanza pesante…per cui semplicemente non ci si pensa. Forse dovremmo iniziare a pensare in termini appunto di eternità ma secondo me se lo si propone alla gente sai cosa risponde: e chi me lo dice che è così?
    Un tale Pascal però diceva:
    -se Dio esiste, si ottiene la salvezza;
    -se ci sbagliamo, si è vissuto un’esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere.
    Io l’ho sempre presa come filosofia di vita (pur come ben sai essendo molto lontana come idee da Chiesa & dintorni” ma qui si parla di Dio ed eternità non di Chiesa fatta da uomini almeno io la vedo così) alla fine scommettere in positivo che mi costa? E’ la conclusione del discorso di ieri sera per cui è meglio morire da Cattolici 😉 Un bacino e complimenti per come scrivi….anche se mi è venuta l’ansia!!! 😉

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