Cattivi maestri

Si può fare silenzio sull’affaire Papa e la Sapienza? Penso proprio di no.

nerorif

Malgrado in questo blog non mi sia mai occupato di fatti di cronaca questo caso è differente. Credo che i Cattolici si debbano far sentire altrimenti, per troppa mitezza o paura di parlare, si rischia di lasciare troppo spazio ai pochi deficienti che con la faccia tosta tipica dell’ignoranza calpestano la libertà di parola e la libertà di dialogo necessaria per la crescita e non riconosciuta solo nei regimi estremisti o totalitari.

Non voglio entrare nel merito delle contestazioni, delle tesi filosofiche, delle affemazioni, delle dichiarazioni e dei comunicati stampa. Il motivo intrinseco per cui il Papa è contestato non è importante in questo momento poiché è giusto e lecito che chi la pensa diversamente si senta in diritto di contestare, purché la contestazione sia volta al dialogo e comunque al confronto. Il ragionamento che mi appresto a fare varrebbe per chiunque fosse stato riservato questo stesso trattamento sia esso il Dalai Lama, un capo di stato, un parlamentare o comunque un qualsiasi studioso/scienziato.

Un’università è sicuramente un luogo di dialogo e di confronto. Per definizione un “confronto” prevede la presenza simultanea di più tesi contrapposte. Una contestazione come quella condotta alla Sapienza è una contestazione insana che va contro ogni spirito universitario diversamente da ciò che affermano i docenti nella petizione anti-Papa.

Al di là del fatto che il Papa sia un’autorità religiosa, è anche un capo di stato e comunque una persona di spicco del palcoscenico mondiale. La libertà di parola viene concessa a tutti: nelle università, La Sapienza inclusa, si svolgono annualmente centinaia di conferenze dai temi più disparati alle quali vengono invitate diverse personalità talvolta all’altezza della situazione, talvolta no, talvolta con tesi condivisibili, talvolta meno. In ogni caso viene comunque data la possibilità di parola. Perché quindi negarla al Papa? Perché al Professor Joseph Ratzinger si dovrebbe negare la possibilità di esporre le sue tesi?

Perché il Papa non dovrebbe avere il diritto di dire la sua?

Pure l’ultimo dei cretini al giorno d’oggi è invitato nei talk show in televisione per dire la propria opinione e Ratzinger, che prima ancora di essere Papa è un teologo e filosofo, dovrebbe astenersi dal commentare determinati argomenti ritenuti “non di sua pertinenza”.

Uno stato “laico” (termine per altro abusato segno di profondissima ignoranza) non è sicuramente tale perché il Papa non esprime le sue idee. Si dovrebbe sostituire il termine “laico” con il termine “democratico” ed uno stato “democratico” è uno stato nel quale tutti si possono esprimere e dove le decisioni vengono prese, per citare Rousseau, dalla maggioranza. Se il Papa è in grado di convincere la maggioranza, la minoranza dovrà farsene una ragione. Vuol dire che le tesi del Pontefice vengono ritenute valide. D’altronde la storia insegna che le leggi vengono comunque promulgate indipendentemente dalle opinioni pontificie: la legge sull’aborto è ancora in vigore o sbaglio?

Una contestazione siffatta è una contestazione irrispettosa della libertà e della democrazia che niente ha a che fare con “il metodo scientifico” del quale i quattro signorotti della Sapienza si riempono la bocca.

Voglio fare un’appello. Cinsiglio a tutti gli studiosi e gli scienziati di matrice cattolica a snobbare gli eventuali inviti dei docenti coinvolti nelle sfaccettature violente della contestazione in quanto non rispettosi della libertà di parola e sicuaramente “cattivi maestri”.

Oggi è un giorno triste. Molto.

lutto

11 pensieri su “Cattivi maestri

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  2. Ovviamente tutto quello che è accaduto non ha senso. Anzi un senso ce l’ha è purtroppo è molto negativo. La cosa che più mi ha fatto riflettere ieri è stata la notizia che gli studenti e i professori contestari della Sapienza avevano impugnato come Manifesto e Bandiera della propria contestazione il film su Galileo Galilei della Cavani, in auge nel ’68. Ho trovato subito una grandissima contraddizione in tutto questo. Come possono questi contestatori prendere come simbolo della propria lotta un grande film che accusa proprio la mancanza di libertà di espressione dei tempi antichi riproponendo dopo più di 500 anni la stessa situazione capovolta. Attuano la tattica dell’occhio per occhio e dente per dente? Mi sembra una cosa da imbecilli non da intellettuali della più grande Università italiana. E se vogliamo fare una battuta alla Vergassola: “occhio per occhio e dente per dente” sta, se non sbaglio, nell’Antico Testamento….. ma, non fatelo sapere ai contestatori altrimenti aprirebbero le porte dell’Università al Papa. E noi, a questo punto, lo preferiamo sentir parlare fuori da quella “monnezza” dell’Università italiana.

    p.s. unica nota positiva che il mondo politico, in modo unanime, ha mostrato solidarietà al Papa, anche il Ministro dell’Università Mussi. Unico deficiente Boselli dello Sdi, vabbè ma si sapeva che i socialisti di stampo craxiano sono cretini.

  3. Quello che è successo ieri è davvero un fatto molto grave…due cose mi hanno colpito:
    la prima è che il papa con il suo modo di fare avrebbe cercato di ledere due libertà che la nostra società ha conquistato:divorzio e oborto…l’aborto è una libertà?
    In secondo luogo il papa è stato accolto in posti ritenuti non solo non sicuri ma anche avversi e non riesce ad andare alla sapienza?
    mi ha molto impressionato vedere i le facce dei ragazzi che avevano occupato il rettorato…mi hanno ricordato le occupazioni dei miei tempi, quelle occupazioni inutili che volevano solo far perdere tempo!
    ma poi vogliamo parlare del lo spettacolo teatrale che avrebbero iscenato se il papèa si fosse recato all’università?
    abbiamo toccato davvero il fondo e credo che questo sia solo l’inizio…

  4. ultime novità…
    Ruini ha invitato i fedeli ma anche tutti i romani a partecipare all’Angelus di domenica prossima, 20 gennaio in piazza San Pietro.

    “Sarà un gesto di affetto e di serenità, sarà espressione della gioia che proviamo nell’avere Benedetto XVI come nostro Vescovo e nostro Papa”.
    Secondo voi basterà?

  5. Io condivido la maggiorparte delle idee dei docenti e degli studenti che hanno deciso di protestare. Non sono d’accordo con la posizione della Chiesa riguardo alle unioni di fatto, riguardo la ricerca e riguardo la lotta all’aids nei paesi in via di sviluppo. Non condivido neppure il regime fiscale favorevole accordato dallo Stato ai beni ecclesiastici. Tuttavia sono convinto che è stato un grandissimo errore non permettere a Ratzinger di parlare alla Sapienza. Una cosa è non essere d’accordo, ma impedire a chi la pensa diversamente di parlare, non è democrazia. E’ scandaloso che il presidente dell’Iran, Ahmadinejad, abbia parlato all’inaugurazione della Columbia University, e che il Papa non sia stato accolto decorosamente, nella sua stessa città di residenza, Roma. Tra “monnezza” e l’intolleranza nei confronti del Papa, l’Italia sta offrendo al mondo uno spettacolo vergognoso. Ricordiamoci inoltre, che oltre ad essere Papa, Ratzinger è un fine teologo e come tale, mi pare normalissimo che faccia un suo intervento verbale nella più grande università italiana. Inoltre, credo che gli studenti e i docenti dissidenti siano andati contro i loro interessi: prendersela sempre e solo con la Chiesa Cattolica significa offrire a questa una solidarietà politica senza precedenti, che non può fare altro che rafforzare le posizioni da essa sostenute in parlamento.

  6. Prima di esporre il mio pensiero premetto che mi ritengo una donna di scienza e pertanto mi ritrovo d’accordo con temi quali il divorzio o l’aborto o la ricerca su determinate cellule e in disaccordo con molte delle cose che la Chiesa o il Papa dicono. Detto questo l’atteggiamento degli “unversitari” è stato scorretto a dir poco. Non vedo assolutamente il motivo per cui il Papa non avrebbe dovuto tenere questa conferenza. Qua la scienza e la religione c’entrano ben poco. Che poi mi chiedo io….se sono “uomini di scienza” così convinti delle loro posizioni….perchè rifiutare il confronto con qualcuno che la pensa diversamente? Io sono convinta delle cose in cui credo. Non è che ascoltare il parere di qualcuno che la pensa in maniera diversa mi avrebbe convinto del contrario. Mi arricchisce, mi apre la porta su un mondo che non è il mio e che voglio comunque conoscere ma rifiutare a priori un confronto è un grande segno di immaturità. Tra l’altro non credo proprio che il Papa sarebbe andato lì a mo’ di inquisitore a puntare il dito dicendo “guai a voi se non la pensate come la penso io”. Allora mi chiedo….e pongo una domanda alquanto provocatoria che purtroppo non leggeranno mai…ok non volete il Papa perchè siete atei e perchè le sue teorie sono in contrapposizione alla scienza (come è giusto che siano….ma scusate quando mai si è detto che scienza e fede camminano sullo stesso binario??) ma…vi siete resi conto che oltre a mancare di rispetto ad un’autorità avete mancato di rispetto a tutti quegli scirnziati che, pur credendo fermamente nella scienza, hanno una loro religiosità e spiritualità? Ci avete mai pensato? Non tutti gli scienziati sono atei…meditate gente meditate….

  7. Mah..totalmente senza senso e aggiungo ridicolo.
    Dove stà la libertà in questo?chi le prende le decisioni?una massa di imbecilli che vogliono solo far notizia?perchè questo sembrano…coloro ke si sono opposti al Vaticano???ma vadano a quel paese!sono semplicemente quelli che hanno fatto fare all’università una figura molto meschina…quelli che non permettono a uno studioso e professore,a una persona,ancor prima che esser Papa, di esprimere ciò che pensa.Ma dove siamo?dove stà la democrazia in tutto questo?di che si spaventano?
    non ho parole,sul serio…puro e semplice ribrezzo…
    si pensa ke la scienza starebbe meglio senza le imposizioni del Vaticano…ma d’altro canto io penso: DOVE sarebbe capace di arrivare la scienza,se nessuno la fermasse?nei campi di concentramento sono stati compiuti abomini,in nome di una presunta scienza…lì arriva l’uomo,se non c’è nessuno a mettergli un freno,può arrivare a tanto orrore.Quindi ben vengano i divieti,se servono ad evitare di raggiungere questi livelli…se poi i divieti esagerano,diventano restrizioni…beh nessuno è perfetto sfortunatamente,xkè cmq la Chiesa in quanto istituzione è composta da persone!
    e si vuole negare a queste persone,al rappresentante di queste persone,l’espressione delle proprie idee??allora la libertà di parola è solo uno spauracchio,parole dette al vento…o semplicemente si ha paura di sentirle queste parole,perchè possono convincere chi le idee le ha confuse di suo…dove stà la verità alla fine?si ha paura relamente di sentire un anziano signore che parla in una conferenza?o si ha paura di aver messo in discussione ciò ke si pensa?e quindi…quanto ciò ke si pensa è una vera convinzione,e quanto invece no?

  8. La civiltà è, innanzi tutto, capacità di confronto di idee ed opinioni, sia che siano sincretiche sia che si trovino in totale disaccordo. Non si può, sotto l’alibi della laicità di uno Stato, mettere il bavaglio ad un’altra importante dimensione quale è quella della religione in senso stretto, che ha nel Papa la propria figura apicale ed il proprio emblema principe. Uno Stato è civile e maturo quando permette un interscambio pieno ed effettivo, offrendo a tutte le entità esistenti in esso pari opportunità di dialogo ed estrinsecazione di valori. Quanto è successo è biasimabile e fa comprendere come ancora ci sia tanto da lavorare per perfezionare un mondo dove la realtà rimane frammentaria e alla mercè di interessi personali, che ostano ad offrire una conoscenza e verità piena alla comunità intera. Sia essa laica o religiosa….

  9. Pingback: Il Papa e La Sapienza: quando si effettua un downgrade cerebrale di massa « Sghembo’s weblog

  10. Sicuramente la mancata visita del Pontefice alla Sapienza deve essere letta in tutta la sua drammaticità, poichè non si tratta solamente di un affronto ad un Capo di Stato, ma anche un attacco al concetto stesso di democrazia, giacchè 67 docenti su oltre 2000 hanno imposto la propria opinione. E’ stata l’ennesima occasione persa che il nostro paese, o meglio sarebbe dire una minuta frangia di persone, non ha saputo cogliere.
    Alessandro
    redazione benecomune.net

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